
La Biblioteca Emanuele Taranto partecipa a S.B.N. (Servizio Bibliotecario Nazionale).
La Biblioteca è dotata di emeroteca, sala lettura, sala conferenze, sala donazioni e saletta ex ISES.
Servizi: prestiti, ricerche, visite guidate scolatiche, presentazione di libri, prestiti interbibliotecari, consultazione riviste e libri.

Storia e Patrimonio
Una biblioteca pubblica si ebbe a Caltagirone fin dell’arrivo dei Padri Gesuiti nel XVI secolo e fu annessa al Collegio . Infatti il Senato cittadino, negli anni 1589 e 1590, stanziava somme di denaro per il primo acquisto di libri e negli anni successivi erogava altri fondi per arricchirla di preziosi manoscritti, incunaboli, opere rare e di pregio, tanto da essere tra le più importanti di Sicilia. Ma nel dicembre del 1767, allorché i Gesuiti lasciarono la città, la ricca biblioteca, per ordine regio, fu trasferita nell’Università di Catania. Vane furono le proteste degli amministratori locali che cercaronoanche con offerte in denaro, di far valere i loro diritti su di essa.
Negli anni successivi il numero dei volumi crebbe gradualmente per acquisto o per donazione fino al 1870 allorchè, per la soppressione degli ordini religiosi e l’incameramento dei loro beni, il suo patrimonio librario si arricchì di oltre 15.000 opere. Il lavoro di ordinamento e di sistemazione di questa notevole massa di libri, tutti preziosissimi, fu affidata al cav. Emanuele Taranto, illustre cittadino e benemerito ricercatore, il quale in quattro anni provvide alla inventariazione e catalogazione delle opere appartenute alle otto famiglie religiose, permutò oltre 1.300 doppioni con il librario e bibliografo Giuseppe Mira di Palermo, ottenendone in cambio opere assai preziose, tra le quali trenta incunaboli di Aldo Manuzio che vennero ad aggiungersi ai 307 già esistenti nella biblioteca.
Nella notte di carnevale, tra il 16 e il 17 febbraio del 1901, un violentissimo incendio distrusse l’edificio in cui era ubicata la biblioteca e quanto era in essa contenuto. Era necessario ricominciare e la città, superando lo sconforto per il disastro, ricostituì per la terza volta le sue collezioni. Già nell’agosto dello stesso anno la Giunta Municipale dava incarico all’insigne bibliotecario V.E.Baroncelli per un progetto di ricostruzione e, con finanziamenti propri e con l’indennizzo dell’assicurazione, istituiva un ingente fondo per l’acquisto dei volumi.
Anche questa volta la generosità di tanti privati cittadini, che donarono le loro ricche collezioni private, tra cui anche edizioni rare e di pregio, si unì all’orgogliosa volontà del governo cittadino di dotare la città di una ricca biblioteca.
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Fondo Musicale “ Gaspare Crescimone – Nicolò Maccavino”Giovedi 19 maggio 2016 è stato inaugurato presso la Biblioteca comunale E.Taranto il Fondo Musicale ” Gaspare Crescimone – Nicolò Maccavino” , con la collaborazione di Eva Crocellà e Alessandro Gianola. Si tratta di una nuova e importante offerta culturale per gli utenti della ” Biblioteca Comunale Emanuele Taranto” , che potrà fornire agli studiosi ed ai lettori appassionati di musica utili spunti di riflessione storica e interessanti notizie sui gusti, sulle tendenze estetiche, sui generi musicali e stili musicali di coloro che di tale musica erano committenti, creatori e destinatari – fruitori.
Il fondo è costituito in maggioranza da manoscritti vergati in loco, probabilmente dallo stesso Crescimone e/o dai suoi collaboratori, di composizioni pianistiche di autori come Henri Herz e Carl Czerny, affiancate da numerose trascrizioni per pianoforte di brani tratti dal repertorio operistico della prima metà del XIX secolo quali Rossini, Bellini, Donizetti, autori maggiormente presenti, mentre di Giuseppe Verdi si conserva la riduzione pianistica del coro “dei Mattatori” tratta da ” La Traviata”.
Vanno segnalate anche altre composizioni cameristiche, sia vocali che strumentali, e precisamente alcune romanze ” per camera” del violinista Federico Mattias, di Ignazio D’Asdia.
Questo prezioso patrimonio indica in maniera precisa quali fossero i gusti e gli orientamenti musicali della società caltagironese nel corso dell’Ottocento, per la quale la musica costituiva un elemento di notevole importanza. La parte più ragguardevole dei manoscritti del Fondo è costituita da musica sacra: inni, antifone, salmi, messe di autori ed esecutori calatini, quali Pasquale Bona, Gaetano Muratori o Pietro Raimondi , il quale fu probabilmente insegnante del Crescimone.
La produzione di Gaspare Crescimone, che da sola rappresenta circa un terzo dell’intero fondo, è costituita principalmente da musica vocale, sacra in particolare.
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