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1568 – XVI (elargizione somme Comune di Caltagirone antica chiesa)
La città di Caltagirone, avendo a cuore il mantenimento dei propri religiosi e delle confraternite, interveniva spesso su loro istanza elargendo cospicue somme per sostenere la loro devozione. Nel 1568, per deliberazione del Consiglio Comunale, la Città dava ai procuratori della chiesa, devoti alla Madonna della Neve, onze 4 “per espedire la figura di relevo di detta Nostra Donna”.
- 1575 ‐ XVI (elargizione somme Comune di Caltagirone antica chiesa)
- Nel 1575 il tesoriere comunale versò denaro a beneficio della chiesa di Santa Maria della Neve.
- 1583 ‐ XVI (elargizione somme Comune di Caltagirone antica chiesa)
- Nel 1583 la città di Caltagirone elargiva onze 2 «per fare renovarsi l’imagine di S. Maria di li nivi fora di la ecclesia”». Alla fine del sec. XVI la chiesetta quattrocentesca venne ampliata
- 1693 ‐ XVII (sisma gennaio 1693 antica chiesa)
- La chiesa fu distrutta dal terremoto del 1693.
- 1705 ‐ 1705 (ricostruzione attuale chiesa)
- La chiesa ricostruita, il 5 dicembre 1705 fu visitata dal Vescovo siracusano D. Asdrubale Termini (1695-1722), che annotò di aver trovato: «L’altare maggiore ed altri due».
- XIX ‐ XIX (processione del Cristo morto attuale chiesa)
- Nel secolo scorso la chiesa ospitò, per qualche tempo, la statua dell’Addolorata, che la sera del giovedì Santo veniva portata dai confrati nella Cattedrale di S. Giuliano per la processione, col Cristo morto, del giorno successivo: il Venerdì Santo.
- 1840 ‐ XIX (lavori di restauro attuale chiesa)
- Nel 1840 fu restaurata e abbellita dal rettore sac. Giacomo Alì. Essa, presenta un prospetto molto semplice, una navata ad aula, decorata di stucchi e di un pregevole altare maggiore, ornata di tele ad olio di recente fattura. La chiesa custodì per diversi anni il dipinto della Madonna dell’acqua, realizzato nella prima metà del XVII secolo in occasione della costruzione delle condotte idriche dell’Acquanuova, la più rilevante opera di ingegneria idraulica di quei tempi.
- 1866 ‐ XIX (descrizione di Emanuele Taranto Rosso attuale chiesa)
- Nel 1866 la chiesetta veniva così descritta da Emanuele Taranto Rosso, insigne scienziato, umanista e politico caltagironese: «D’antica data è la chiesa di Maria Ss.ma ad Nives, a’ cui ristauri occorrea spesso il Comune, presso il muro, che dalla Porta S. Pietro si stendea per la Posterla. Ivi oltre all’altare maggiore dedicato alla titolare, ne sorgono altri tre in onor di Maria : uno della Sacra Famiglia nella fuga in Egitto; un altro all’Addolorata, il cui simulacro nè tempi andati era condotto per la città nella processione del Venerdì Santo; ed il terzo dell Madonna dell’acqua a tutela della copiosa fonte pubblica la dappresso aperta a spese ingenti della città nel 1574».
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