XI anniversario di Ordinazione Episcopale di S.E. Mons. Calogero Peri

XI anniversario di Ordinazione Episcopale di S.E. Mons. Calogero Peri

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UNDICI ANNI DI EPISCOPATO A CALTAGIRONE
DI S.E. MONS. CALOGERO PERI
Ai rev. Presbiteri, Diaconi, Religiosi e Religiose,
alle Comunità Parrocchiali,
alle Associazioni, Gruppi e Movimenti
e a tutto il popolo di Dio della Chiesa che è in
CALTAGIRONE
Carissimi,
sabato 20 marzo p.v. ricorrerà l’XI anniversario della Consacrazione episcopale del nostro Vescovo Calogero e dell’inizio del suo ministero tra di noi. L’anno scorso, decimo anniversario, si ritenne opportunamente di non convocare una celebrazione diocesana unitaria a motivo dello scatenarsi del Coronavirus che si diffondeva in maniera drammatica, e demandammo alle singole comunità, dove si vive e si esprime quotidianamente la ordinaria vitalità della Chiesa, il compito di farne conveniente memoria. Quest’anno, vogliamo tornare a celebrarlo con una gioiosa e solenne convocazione nella nostra Chiesa Cattedrale San Giuliano, luogo teologico ed emblematico della centralità del suo carisma di Paternità, Magistero e Governo.
Lo faremo anche visibilmente insieme come Popolo di Dio che vuole manifestare solennemente la gioia e la infinita gratitudine al Signore facendo corona a Colui che il Signore ha posto tra di noi come Maestro e Pastore, pur nella sobrietà e con le limitazioni imposte dalle norme di tutela e sicurezza, che verranno rese note tempestivamente dall’Ufficio Diocesano competente. Pur consapevoli che la “vera festa” non consiste nella solennità esteriore, ma nel radunarsi come Comunità credente pronta all’ascolto della Parola, alla Preghiera e al perenne rendimento di Grazie, ci raccoglieremo attorno per esprimergli affetto, riconoscenza ed obbedienza, e condividere il rinnovato comune impegno apostolico.
Andando oltre alle turbolenze destabilizzanti dei molti inquietanti interrogativi che attraversano il cuore di tutti fino a sgomentarci, ci affideremo ancora una volta al Padre della Misericordia e Signore della Vita al quale sappiamo di avere affidato la nostra vita e la nostra storia. Solo la autentica Liturgia sa restituirci “gioia e giubilo santo” capace di illuminare il nostro cammino, attingendo alle corde più sensibili e intime del cuore di tutti e di ciascuno. Vivremo col Vescovo e tra noi un momento di vera fraternità e comunione confortati dalla certezza che l’amore di Dio che non ci abbandona, ci annuncia ancora una volta nella Pasqua la certezza della Risurrezione. Invano, è vero, abbiamo sperato di lasciarci in fretta dietro le spalle un anno davvero horribilis, ma molte cose purtroppo sono tuttora irrisolte, anche se parzialmente aperte alla prospettiva di una progressiva risoluzione.
In questo tempo di fatica e angoscia, segnato da prove durissime, stiamo imparando ad affinare con intelligenza umile, il linguaggio impervio e profetico della Fede, che ci affina come oro nel crogiolo attraverso la severa disciplina dell’obbedienza alla ‘misteriosa’ volontà di Dio. Il coraggio è messo a dura prova e il senso di ogni cosa “si avvera” sul piano sociale, personale ed anche ecclesiale nel “vivere” quotidianamente l’oggi della Salvezza. Non è forse questa la missione propria della Chiesa e il “mandato” di ogni credente battezzato? Farsi osservatore diligente e ascoltatore attento dei “segni dei tempi”, andando alla radice di questa vicenda terrena nella quale Dio agisce, parla e ci immerge, inviandoci?
Anche il silenzio delle Chiese semideserte, le celebrazioni sacramentali e le attività pastorali ridimensionate, come i luoghi della socialità sconvolti e gli equilibri e le dinamiche relazionali ferite e compromesse, anche nella vita quotidiana più intima e familiare, ci mettono a dura prova. E ci chiedono soprattutto di interrogare profondamente questo nostro tempo e la nostra stessa esistenza credente e consacrata. Accompagnati come popolo eletto ai piedi della santa montagna siamo richiesti ancora una volta in questa Santa Quaresima di prostrarci con “timore e tremore” per accogliere con forza le parole dell’Obbedienza, come Abramo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti e i santi e come ci chiede il Cristo Verbo fatto Uomo, modello supremo e fondamento certo di ogni Speranza.
Continueremo a farlo, come abbiamo già iniziato, guidati con mano sapiente dal nostro Vescovo Calogero, che ci è fratello e Padre nella Fede.
Con viva e fraterna cordialità.
Caltagirone 08.03.2021
Don Gianni Zavattieri
Vicario Generale

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