musei-civici-luigi-sturzo Musei Civici Luigi Sturzo

Caltagirone è la capitale della ceramica siciliana. Furono gli Arabi a chiamarla così dalla traduzione di Kalat al Giarun, ossia collina dei vasi. L’antico borgo bizantino introdusse tecnologie innovative per la lavorazione dell’argilla. Oltre agli Arabi, anche i Genovesi, i Normanni, gli Aragonesi e gli Spagnoli abitarono Caltagirone.

Nel 1693 un disastroso terremoto la distrusse e alla sua ricostruzione contribuirono architetti come Gagliardi, Battaglia, Bonaiuto, che nel 1700 diedero alla cittadina la tonalità barocca che conserva ancora oggi. A quella ricostruzione Caltagirone deve l’inserimento del suo centro storico, insieme ad altri sette Comuni della Val di Noto, nel ristretto elenco dei siti patrimonio dell’Umanità tutelati dall’Unesco. La Piazza del Municipio è caratterizzata dalla facciata del Palazzo comunale ridisegnato dall’architetto Giambattista Nicastro, di fianco si erge la Galleria “Luigi Sturzo”, antica casa senatoria trasformata in teatro e adesso luogo pubblico destinato a incontri culturali. Nell’altro lato della piazza, in via Duomo, sorge l’edificio della Corte Capitaniale, sede delle Corti di giustizia e dell’Archivio pubblico, uno dei pochi edifici sopravvissuti al terremoto. Oggi la Corte Capitaniale, al civico 7, ospita le sale di esposizioni temporanee del MACC-Museo d’Arte Contemporanea e al civico 15, ospita l’Ufficio Turistico Unificato.

La balconata seicentesca di Palazzo Gravina-Pace, con i caratteristici mensoloni gagineschi figurati, si trova in parte sulla piazza. A poche decine di metri dal Municipio si ammira la Scala Santa Maria del Monte. Una classifica di 100 esperti d’arte, nel 2004, l’ha collocata al secondo posto tra le scalinate più belle d’Italia e all’ottavo fra quelle europee. Infine, nel 2005, un’indagine di marketing la colloca al terzo posto fra le location ideali per girare delle fiction. Ultimo riconoscimento, ma solo in ordine di tempo, è stata la scelta, proprio di Caltagirone,come uno tra i simboli della Sicilia nella campagna pubblicitaria dell’Isola nel mondo. 

 Ai piedi della Scala, a destra, in via Abate Meli n. 3 con la facciate settecentesca del Palazzo Reburdone il Museo della Ceramica Contemporanea. Continuando lungo la via Luigi Sturzo, si incontrano le chiese di San Domenico e Santissimo Salvatore; il palazzo della Magnolia, particolare per la facciata floreale in terracotta; il Mausoleo di Don Luigi Sturzo, dove sono custodite le spoglie, nato a Caltagirone e sindaco della città per 15 anni. La via continua sino al civico 167, con la facciata neoclassica dell’Ospedale delle Donne che oggi ospita il MACC Museo d’Arte Contemporanea e prosegue sino alla Chiesa di San Giorgio, fondata intorno al 1000 dalla comunità genovese. Tornando indietro verso la piazza Municipio, sulla via Principe Amedeo, si affaccia la Chiesa del Collegio dei Gesuiti.

A poca distanza, in Piazza Umberto I, si trovano: la Cattedrale di San Giuliano realizzata da Saverio Fragapane in stile liberty; il Monte delle Prestanze (Monte di Pietà) di Natale Bonaiuto, del 700; a fianco, il Palazzo Crescimanno d’Albafiorita; a seguire il Palazzo Libertini di San Marco con ingresso al civico 14 di via Emanuele Taranto sede della Direzione dei Musei Cicivi e Pinacoteca Luigi Sturzo.

Imboccando la via Roma, al civico 10, ci si imbatte nel Carcere Borbonico, sempre del ‘700, che ospita le collezioni storico artistiche del Museo Civico omonimo; continuando, il Ponte di San Francesco, realizzato fra il 500 e 600; il Palazzo di Sant’Elia; il Tondo Vecchio del XVIII secolo; l’ingresso nord del Giardino pubblico Vittorio Emanuele II, che rappresenta uno dei più importanti giardini pubblici d’Italia, progettato dall’architetto Giovanbattista Filippo Basile; la Balconata Ventimiglia e lungo la via Roma, il “Teatrino del Bonaiuto” del ‘700. A sud-est della città si trovano i “Fontanoni” dell’Acquanova, costruiti nel 1608 da Gian Domenico Gagini e rimasti intatti anche dopo il terremoto.

Nella zona nuova di Caltagirone ricadono la Chiesa di Santa Maria del Gesù con la “Madonna della Catena”, capolavoro di Antonello Gagini e poco distante, l’ampio sistema delle ville nobiliari, fra cui Villa Patti, sede del Museo delle Ville Storiche Caltagironese e Siciliane. Tornando indietro e percorrendo la via P.pessa Maria Josè, si incontra l’ex biblioteca comunale, sede del Museo Internazionale del Presepe “collezione Luigi Colaleo”, che propone numerosi presepi, donati appunto dall’avvocato Luigi Colaleo ed esposti a rotazione. Per gli appassionati del turismo ambientale, è suggestivo il bosco di Santo Pietro.

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