PARROCCHIA-MADONNA-DELLA-VIA-ESTERNO Parrocchia Madonna della Via
PARROCCHIA MADONNA DELLA VIA – ESTERNO

La Parrocchia fu istituita il23/10/1976     da S.E.Mons. Carmelo Canzonieri vescovo della Diocesi di Caltagirone. Ne fù nominato parroco il Sac. Vincenzo Guarino. Dalla data di istituzione e fino al 1992  fù ospitata presso i locali dell’Istituto delle suore Sacro Cuore di Ragusa e successivamente ebbe ad utilizzare una tenda tensostspacer Parrocchia Madonna della Viaatica in via Pietro Novelli. Dal 13/06/2011 è in pianta stabile nell’attuale sede di Via Pirandello, Consacrata da S. E. Rev.ma Mons. Calogero Peri, Vescovo della Diocesi.
 
DESCRIZIONE
 
Il grande mosaico absidale della nuova chiesa parrocchiale della Madonna della Via presenta interessanti spunti di riflessione teologica e molteplici punti di contemplazione del mistero della redenzione. Anzitutto l’Odigitria (Madonna della Via).
È collocata alla sinistra di chi guarda l’abside, in una posizione d’onore, su sfondo d’oro, a indicare la partecipazione alla gloria di Dio; ed è anche nell’atto di scendere verso l’aula, come a volersi fare compagna del cammino degli uomini nella loro storia, per guidarli e condurli a Cristo. È raffigurata, secondo tradizione, come Colei che indica la Via, Cristo suo Figlio, il quale è il Verbo incarnato che porta sulla terra il Logos (che è Egli stesso), rappresentato da un piccolo rotolo che reca sulla mano sinistra. Maria è la prima redenta e in Lei si può già contemplare il frutto della redenzione: l’umanità (il manto azzurro) è stata rivestita della divinità (il manto rosso).
Al centro della parete absidale, il rotolo si apre: il mistero di Cristo, vero Dio (fascia colore rosso) e vero uomo (fascia colore blu) dischiude la “Via” della salvezza, in orizzontale e in verticale. Infatti, è quella che va dal Getsemani al Sepolcro vuoto la via che lo stesso Signore Gesù ha percorso, dalla sofferenza alla morte/risurrezione. Ed è la via che ogni uomo deve percorrere, per non smarrire il senso della vita e per superare ogni difficoltà e ogni paura.
Il Cristo all’orto del Getsemani è raffigurato in preghiera (su una roccia a forma di calice), mentre l’angoscia lo assale e suda sangue. Sulla gradinata dell’ambone, l’angelo della risurrezione, che indica il sepolcro vuoto, annunciando la vittoria pasquale di Cristo. Lungo questa via, l’incontro nel giardino tra Gesù Risorto e Maria di Magdala, che, afferratolo, cerca di trattenerlo; ma Egli indica con la destra il Padre (che nei cieli ha la sua abitazione preziosa, rappresentata dalla luminosità e dall’oro della parte culminante del mosaico), la vera meta della via della salvezza.
Interessante il rapporto luce/tenebra con cui è espresso visivamente il mistero della redenzione: il Cristo sofferente ha come sfondo il buio, il nero, mentre il Risorto si staglia sull’oro del trionfo della luce pasquale.
Lo stesso rapporto, in maniera speculare, lo si ritrova espresso nella parete della penitenzieria (il luogo dove si celebra il sacramento della penitenza). Si tratta di una sorta di appendice necessaria, nel senso del bisogno di essere riammessi a percorrere il cammino della salvezza quando si sperimenta lo smarrimento del peccato. Il Cristo Risorto, Buon Pastore che conosce le pecore e dà la vita per esse (il suo volto quasi si fonde con quello della pecorella smarrita) si carica sulle spalle le nostre iniquità e le nostre sofferenze e ci riporta nell’ovile, restituendoci al Padre. È rappresentato come Colui che è sollecito nel venire incontro all’uomo (è come se scendesse dalla parete), per farlo uscire dalle tenebre e ri-orientarlo alla luce.
Il mosaico “dialoga” con le “stelle polari” dell’aula liturgica (altare, ambone e battistero), in uno straordinario ordine compositivo che, già di per sé, è in grado di comunicare, attraverso il linguaggio simbolico, il senso dell’appartenenza cristiana e lo stupore di sentirsi “rapiti” dal mistero di Dio, per contemplarlo fin da quaggiù come somma e perenne Bellezza.
  • aula
    • La chiesa della Madonna della Via, è collocata nella nuova zona residenziale Fisicara, a Sud della città. Il terreno, sul quale è stato progettato il nuovo complesso parrocchiale, è posto ad angolo tra la via Pirandello e la via Giacalone. L’orografia del sito è caratterizzata da due pianori, sfasati tra di loro, con un dislivello di ml.8,00. La pianta della chiesa ha forma quadrangolare con due dei lati paralleli alle due strade, ed è caratterizzata dal fatto che l’ingresso principale si apre in corrispondenza del vertice orientato verso l’incrocio delle due vie. Esternamente l’ingresso aperto ad angolo caratterizza il fronte della chiesa, invita a percorrere due direzioni, ciascuna parallela ai lati che da esso si dipartono. Al di sopra dei due percorsi orientati vi sono due grandi vetrate che raccordano l’ingresso con la soprastante copertura.
  • aula
    • Oltre l’ingresso principale descritto, vi sono altri due ingressi secondari, uno lungo il lato sud detto di S. Giacomo, l’altro lungo il lato a nord detto del battesimo. A questi due ingressi secondari si accede percorrendo due leggere rampe per facilitare l’accesso ad anziani e disabili. Il complesso parrocchiale è formato da tre corpi di fabbrica; la chiesa, la sacrestia, il chiostro ed il sagrato, ubicati tutti nella zona più alta; nella zona più bassa alle spalle della chiesa, formato da un unico corpo di fabbrica in basso vi sono i locali parrocchiali e le aule del catechismo, mentre alla stessa quota della chiesa sono presenti una serie di locali per attività parrocchiali e sopra di essi la canonica con l’abitazione del parroco.
  • impianto strutturale
    • La chiesa è strutturalmente realizzata con setti, travi e pilastri in c.a. a faccia vista, la copertura è stata concepita con strutture potanti in acciaio reticolare, e rifinita con un rivestimento in rame. La struttura portante della copertura è formata da due travi reticolari in acciaio, disposte a croce lungo le diagonali, alte due metri con una luce di 42,75 ml, che poggiano su quattro pilastri posti ai vertici dell’aula anch’essa di forma quadrangolare.
  • coperture
    • La copertura, è di forma quadrata e ciascuno dei suoi lati misura ml.30,00. Essa è formata da due falde piegate verso il basso lungo la diagonale che unisce geometricamente gli ingressi secondari, sormontate da un grande lucernario posto al centro, in senso trasversale alla piegatura delle falde. L’estradosso è tutto ricoperto con pannelli coibentati in rame, mentre la faccia inferiore, visibile dall’aula, è controsoffittata con pannelli fonoassorbenti.
  • prospetto
    • La facciata della chiesa si genera dallo spigolo posto a nord-est in cui è stato posto un pilastro in c.a. di sezione circolare diametralmente opposto al presbiterio; dall’ingresso leggermente avanzato, è possibile percorrere i due corridoi laterali. Il prospetto si articola sostanzialmente su due livelli generati dalla copertura dei suddetti corridoi laterali, e dalle velette in c.a. che fanno da filtro alle grandi vetrate sui due lati e sottostanti la copertura.
  • presbiterio
    • Il presbiterio è la parte focale dello spazio liturgico, esso contiene l’altare in marmo bianco, posto al centro; alla sua destra è posta la sede del presidente, nel lato nord dell’aula è posto l’ambone, corredato del candelabro pasquale in bronzo, opera dello scultore Edoardo Bellomo. Sotto l’ambone è realizzato il luogo per il battistero, di forma ottagonale in marmo bianco. Il fondale absidale è formato da due quinte sulle quali è stata realizzata da padre Marko Ivan Rupnik l’immagine della Madonna dell’Odigitria. Dietro il presbiterio si colloca la sacrestia, con la segreteria ed un locale deposito.

NOTIZIE STORICHE

  • 1975 ‐ 1977 (primo progetto chiesa)
    • Il percorso per la realizzazione della nuova chiesa è iniziato trenta tre anni fa. Il primo progetto della chiesa Madonna della Via risale infatti al 1975. In quell’anno, la Curia Vescovile di Caltagirone, per volontà del Vescovo S.E. Canzonieri, indisse un concorso per una nuova chiesa, da erigere nella futura zona di espansione della città. La commissione del concorso scelse la prima stesura del progetto a firma dell’arch. calatino Gabriele Cardillo e dell’Ing. Giovanni Alparone. Il progetto nel 1977 fu presentato alla Commissione Centrale di Arte Sacra a Roma (ne faceva allora parte l’arch. Zander).
  • 1976 ‐ 1992 (erezione a parrocchia chiesa)
    • Nella prima stesura, il progetto era ubicato ai margini della periferia, oggi, la nuova parrocchia è stata inglobata dalla città e si trova al centro di una grande zona di espansione. La parrocchia della Madonna della Via, eretta il 23 ottobre 1976, per sedici anni è stata ospitata nei locali concessi dalle suore del Sacro Cuore, successivamente, nel febbraio 1992 è stata ospitata in una struttura tensostatica dotata, a spese del Comune.
  • 1977 ‐ 1987 (approvazione progetto chiesa)
    • Con l’approvazione del primo progetto nel 1977, iniziò un faticosissimo percorso burocratico, sino ad arrivare al 1987, anno in cui fu redatta l’attuale definitiva stesura, resa necessaria per il cambiamento di zona nello strumento urbanistico allora vigente. Infatti nel 1986 sul luogo originale, destinato alla chiesa e nella immediatezza dell’inizio lavori, fu impedito che ciò avvenisse ed al suo posto fu costruito l’attuale tribunale. In seguito, l’amministrazione comunale assegnò per la chiesa all’interno del PRG un nuovo lotto, ubicato poco più lontano dell’originario. Successivamente, su richiesta della Curia, esso fu ampliato per dar modo di costruire non solo una chiesa ma un complesso parrocchiale.
  • 1999 ‐ 2001 (inizio lavori chiesa)
    • Il ventuno giugno del 1999 iniziarono i lavori del primo stralcio relativi alla costruzione della chiesa con fondi regionali. Essi furono interrotti il trentuno ottobre del 2001 a seguito di un contenzioso tra la D.L., assunta da funzionari del Genio Civile di Catania, e l’impresa esecutrice dei lavori.
  • 2001 ‐ 2003 (canonica e locali pastorali chiesa)
    • Nel frattempo fu chiesto ed ottenuto dalla CEI il finanziamento del secondo stralcio relativo ai locali della canonica e dei locali pastorali. Detti lavori iniziarono il 29 ottobre del 2001 e furono completati il 24 maggio del 2003.
  • 2008 ‐ 2008 (fine contenzioso chiesa)
    • L’anno 2008 il giorno due del mese di aprile, risolto il contenzioso tra il Genio Civile di Catania e la ditta esecutrice dei lavori, la struttura della chiesa così come oggi si trova, venne consegnata al parroco don Vincenzo Guarino, legale rappresentante della Madonna della Via e a don Fabio Raimondi, direttore dell’ufficio tecnico diocesano.
  • 2009 ‐ 2011 (lavori di completamento chiesa)
    • In seguito, con un progetto di completamento strutturale, si sono ultimati: il campanile e la copertura in rame, nel 2009 con un altro progetto per la realizzazione delle opere artistiche sono stati eseguiti i lavori di decorazione, costituiti da mosaici a firma dell’artista Marko Ivan Rupnik, completati nel 2011.

ADEGUAMENTO LITURGICO

  • altare ‐ aggiunta arredo (2009)
    • L’altare di forma quadrata è stato realizzato in lastre massello di pietra bianca, esso è posto in posizione assiale rispetto al presbiterio ed all’aula, decorato da tessere in mosaico di color oro.
  • ambone ‐ aggiunta arredo (2009)
    • L’ambone di forma composita, sorretto da quattro pilastri in marmo di venatura gialla, si trova ad una quota decisamente più alta rispetto la quota del presbiterio e dell’aula, esso è stato realizzato in lastre massello di marmo di carrara, collocato sul lato destro guardando dall’aula, è posto sopra il sottostante battistero.
  • fonte battesimale ‐ aggiunta arredo (2009)
    • La fonte battesimale ha forma ottagonale, essa è posta in proiezione del soprastante ambone, stato realizzato in lastre massello di marmo di carrara.
 

 

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