Salvatore Bongiovanni, scultore e Professore di scultura all’Accademia di Firenze, nacque a Caltagirone il 14 Marzo 1769 e morì a Firenze il 20 Gennaio 1842. E’ sepolto nel Chiostro del Convento di Ognissanti a Firenze.
Già da bambino attratto dall’osservazione della realtà, da giovane, fornito di pronto e versatile ingegno, sviluppò le sue tendenze a ritrarre in plastica, come il fratello Giacomo anche lui celebre plasticatore, scene e costumi degli uomini che modellava sempre come nuove creazioni. Non ebbe maestri, ma con la sua tenace volontà, pur continuando ad aiutare il padre, sarto, nelle sue faccende, riuscì a ritrarre dal vero i costumi popolari alternando lo studio del vivo tale quale egli lo vedeva, a quello dei capolavori antichi.
Stretto dalla dura necessità di procacciarsi da vivere, fu costretto ad abbandonare lo studio del classico antico e a tornare alle figurine, che egli celiando chiamava “la fabbrica dei costumi”, senza tralasciare la composizione di bozzetti in bassorilievo cui più che ad altro era inclinato.
Chiamato da un giovane scultore, Giuseppe Spedolo da Treviso, si recò a Firenze nel 1791 e lì vi rimase sino alla morte.
Insegnò Scultura all’Accademia di Firenze ed eseguì i magnifici bassorilievi della villa dell’Arciduca Ferdinando III.
Lasciò numerosi e pregevoli lavori, che si possono ancora oggi ammirare nella Galleria Palazzo Pitti a Firenze ed in varie Chiese e numerosi palazzi della Toscana.
Degni di menzione i lavori in bassorilievo seguenti: Enea ed Anchise; Ercole che libera Alcesti dall’Inferno; Dedalo in atto di legare le ali ad Icaro; Coriolano esiliato dalla patria che dice addio ai figli e alla moglie; Arianna in atto di abbracciare Teseo che ha ucciso il Minotauro; Enea in atto di incamminarsi alla pugna; Achille che piange la morte di Patroclo.

47290754_1807102472748967_837991597403537408_o Salvatore Bongiovanni (1769-1842)
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