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Il corteo storico del Senato civico costituisce una componente di prestigio delle tradizioni storiche della città di Caltagirone. Nelle più importanti ricorrenze civili e religiose o in occasione di eventi particolarmente importanti sul piano politico e religioso, il corteo del Senato civico di Caltagirone, che ha origine nel XVII secolo, accompagna le autorità cittadine. E’ composto da una trentina di elementi, in costumi d’epoca, tra giurati, patrizi, mazzieri, guardarobe, inservienti, capitano di giustizia, alabardieri, pifferi, trombettieri e tamburini con carrozze con tiro a quattro cavalli per le autorità civili e religiose.

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La sfilata del corteo, nella sua magnificenza ed eleganza, rappresenta una grande attrattiva per i turisti e i cultori delle tradizioni e dell’arte e si svolge, in prevalenza, nel suggestivo scenario barocco del centro storico di Caltagirone, inserito nella lista del patrimonio mondiale Unesco.

Le date delle “uscite”:
venerdì di pasquaProcessione del Cristo Morto e dell’Addolorata;
► 31 maggio  Festività di Maria SS.ma di Conadomini;
► Solennità del Corpus Domini;
► 24, 25 e 31 luglio – 1 agosto  Festeggiamenti in onore al Santo Patrono San Giacomo;
► 15 Agosto  Festività di Maria SS. del Ponte;
► 29 agosto  Festa di San Giovanni Battista;
► 8 dicembre> Festività dell’Immacolata.

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Cenni storici

L’attuale tradizione del Corteo Storico del Senato Civico di Caltagirone risale a molti secoli addietro, ben prima del periodo barocco che tuttavia, tra il XVI e XVII secolo, ne segnò fondamentalmente caratteristiche e aspetto.
Il “corteo”, qui come ovunque, nasce dall’esigenza di volersi rappresentare e di vedere gli altri rappresentati, in ogni cerimonia pubblica. Per un cittadino-spettatore tutto quello che scorre davanti ai suoi occhi diventa rappresentazione: ricorrenza funebre, festa religiosa o civile, manifestazione politica ecc.

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Il corteo diventa così uno schema entro il quale si pongono le figure che si autorappresentano e nello stesso tempo dialogano tra loro e lo “spettatore”. Nel loro ambito queste figure si muovono e pertanto insegnano, ammoniscono, esaltano e coinvolgono. Quando però l’evento (ovvero il rito) si conclude resta il “mito” di un corteo rappresentativo che nel tempo si cristallizza, incominciando a “vivere” ed a “tramandarsi” come cosa a sé stante.

corteo_storico_senato_civico1 CORTEO STORICO DEL SENATO CIVICO DI CALTAGIRONE

Nel corso della storia di Caltagirone assistiamo ad una continua “rinascita” economica e politica che dà l’occasione per ridisegnare gli schemi dettati dal potere, ma il momento particolarmente importante è quello in cui seguendo le istanze controriformistiche, provenienti soprattutto dalla scuola dei Padri della Compagnia di Gesù, il Corteo e in generale la Festa si caricano di particolari significati interagendo con il tessuto urbano e con le stesse architetture della Città.corteo CORTEO STORICO DEL SENATO CIVICO DI CALTAGIRONE

Nella “Loggia”, si trova il cuore pulsante della città, con i palazzi della potente nobiltà e le chiese; quella dei Gesuiti e quella di San Giuliano, la Corte Capitaniale ed, accanto, il grande Ponte che congiunge la piazza con il convento dei Padri Francescani.

Da questa piazza partono le due grandi arterie viarie che portano alle storiche parrocchie di San Giacomo e di San Giorgio. Dalla piazza della “Loggia” (oggi Piazza Municipio) tutto si muove e tutto ritorna con preciso ordine: solenni cavalcate e processioni partono da essa per diffondersi per le “strade della solennità”, fermandosi nei luoghi più pubblici.

C’è dunque a Caltagirone, già agli inizi del sec. XVII, una chiara volontà di creare una immagine-spettacolo della città, che si andrà costruendo lentamente tra il 1500 ed il 1800, nonostante la terribile cesura costituita dal terremoto del 1693.
I Gesuiti agiscono di concerto con il potere politico e con lo stesso interesse: gli uni per affermare il valore religioso della festa, gli altri per il prestigio dei valori cittadini; il tutto mirato ad un consenso reciproco per celebrare la festa nella 13627212_635482673275658_1760572182275924985_n CORTEO STORICO DEL SENATO CIVICO DI CALTAGIRONElegittimità di entrambi. Per volontà delle classi nobili, nasce la concorrenza nell’allestimento di apparati, nell’abbellimento di palazzi, nella magnificenza dei propri abiti e dei loro servitori; tutto ciò doveva dimostrare l’appartenenza al rango privilegiato, al mondo della ricchezza di fronte alle classi inferiori, dando la convinzione di un’aristocrazia “meritevole” di privilegi e cariche pubbliche. Da questo nasce il progetto delle “pompe” che si svilupperà rapidamente.

Gli intellettuali partecipano alla festa generalmente con scopi di mediazione tra il potere ed il popolo (stendono programmi ideologici sulle feste), dando atto che il potere aristocratico ha la volontà di affermare in ogni occasione il proprio fasto, i propri lussi, le proprie ricchezze, proclamando il proprio ruolo.
Nel contempo il popolo è considerato nella sua dimensione di comunità cittadina, che si esprime con la partecipazione al rito collettivo, riconoscendo il potere attraverso l’opera di mediazione culturale per mezzo della persuasione, favorendo così la sua partecipazione attiva.

Il “Corteo del Senato civico” di Caltagirone, si è dunque formato nelle sue “figure rappresentative”, arricchendosi, nel corso dei secoli, nella quantità e qualità dei suoi componenti.

Qui di seguito analizziamo ogni singola “figura”, in particolare per quanto riguarda l’epoca in cui nasce ed il suo significato di rappresentanza nel Corteo.

Giurati
Sin dal 1317 si hanno notizie di due Giurati che vengono portati a quattro nella prima metà del XIV secolo. Nel 1303 ottennero il titolo di “Spettabili” con l’uso del “berrettone” e nel 1607 abbiamo le prime notizie sulle livree loro e del Mastro Notaro. Nel 1638 il Re concedeva il quinto Giurato e ad essi la facoltà di fregiarsi del titolo di “Senatori”.
Capitano di giustizia
Le prime notizie sulla carica cittadina del Capitano di Giustizia si hanno nel 1371. Nel 1603 unitamente ai Giurati, il Capitano di Giustizia ottiene il titolo di “Spettabile” e al 1621 risalgono le prime notizie sulla sua livrea in occasione “dell’exequj e visito” del monarca.
Patrizio
Tale Ufficio fu concesso nel 1531-32 dal Viceré, e nel 1621 si hanno le prime notizie sulla sua livrea in occasione del “visito” per la morte del monarca.
Alabardieri
Nel 1569 in occasione “dell’exequij” del Viceré, si hanno notizie dei “Laparderj”. Probabilmente da identificarsi con i “Monterj” del Capitano di Giustizia. Di questi ultimi si hanno notizie sulle livree dal 1588, ribadite nel 1630 con una spesa spettante all’Ufficio del Capitano.
Nel 1630 gli alabardieri vengono aumentati da otto a dodici “per guardia del Capitano e servigio della buona amministrazione”.
Trombettieri
Nel 1573 si conoscono le prime notizie sulle livree dei quattro Trombettieri.
Guardarobba
Al 1590 risalgono le prime notizie sulla livrea del Guardarobba, nel 1700 ridenominato “banditore”, che stava nel corteo in mezzo ai due mazzieri e portava la verga d’argento fatta nel 1746 dall’argentiere Antonino Migliore.
Tamburi
Nel 1590 si hanno le prime notizie sulle livree dei Tamburi.
Inservienti
Variabili da quattro a cinque, i Serventi vengono definitivamente portati a sei nella seconda metà del 1600. Nel 1700 i serventi sono detti contestabili.
Piffari
Nel 1601 viene istituito nella città un gruppo stabile di Piffari composto da quattro suonatori cittadini che percepivano “onze 3 annue”. Nel 1603 si conoscono le prime notizie sulle livree dei piffari.
Mazzieri
Concessi in numero di due il 20 dicembre 1607 dal Viceré, nel 1608 vengono spesi “43 onze per farsi le due mazze d’argento”, realizzate dal Maestro Battista Butera. Allo stesso anno risalgono le prime notizie sulle livree dei Mazzieri.

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Dopo questa analisi delle “figure”, elenchiamo le varie formazioni del Corteo, nel corso dei secoli. Noteremo man mano un incremento delle “figure” e delle varianti nella quantità:

Corteo Senatorio nel 1600
Tamburi 2, Trombettieri 4, Piffari 4, Alabardieri 12, Capitano di Giustizia 1, Inservienti 6, Guardarobba 1,Mazzieri 2,Senatori 6.

Corteo Giuratorio nel 1607
Tabali 15, Tamburrineri 2, Trombettieri 4, Piffari 4, Alabardieri 8, Capitano di Giustizia 1, Inservienti 6, Guardarobba 1, Mazzieri 2, Mastro Notaro 1, Tesoriero 1, Patrizio 1, Giurati 4.

Corteo per la sfilata dei Palij nel 1627
Serventi 5, Mazzieri 2, Piffari 4, Trombettieri 4, Tamburrineri 2, inoltre, “17 cavalcature per conducere li palij”.

Corteo Senatorio nel 1700
Tamburi 2, Trombettieri 4, Piffari 4, Alabardieri 12, Capitano di Giustizia 1, Contestabili 6, Banditore 1, Mazzieri 2, Senatori 6.

Corteo per la sfilata dei Palij del 22 luglio 1797
Trombettieri 4, Capisciurti 5, Mazzieri 2, Contestabile 1, inoltre, “12 cavalcature per conducere li palij”.
Il “mito” del Corteo del Senato civico, è stato tramandato sino ai giorni nostri e costituisce notevole attrattiva per i cittadini e soprattutto per turisti e visitatori.

Considerate le sue lontane origini, oggi viene chiamato “Corteo storico del Senato civico”. Esso, ripropone le figure del “Corteo Senatorio del 1600” e si compone di:
n.2 Tamburi, n.4 Trombettieri, n.4 Piffari, n.14 Alabardieri, n.1 Capitano di Giustizia, n.6 Inservienti, n.1 Guardarobba, n.2 Mazzieri e n.6 Senatori.

Un particolare cenno è d’obbligo per quanto riguarda la partecipazione del Corteo storico del Senato civico nei Festeggiamenti in onore al Santo Patrono San Giacomo.
Solo in tale occasione il Corteo si completa di n.3 carrozze, di cui una con un tiro a quattro cavalli e due con un tiro a due cavalli ciascuna.

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Cenni tratti dal volume di Vito Dicara, “Il corteo storico del Senato d Caltagirone nella festa barocca” Caltagirone 1990.
 

Precisamente la sera del 24 luglio, la mattina e la sera del 25 luglio il Corteo si muove dal Palazzo Municipale in gran completo, figuranti e carrozze, sulle quali vanno le Autorità cittadine.
L’immagine del Corteo “completo di carrozze” è particolarmente suggestiva per la storia che rappresenta e per la ricchezza dei colori dei costumi, le cosiddette livree, unitamente ai drappi che ornano il Palazzo Municipale per l’occasione in un clima di massima partecipazione cittadina.

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Il Corteo, lasciate le carrozze, assiste ai riti religiosi che si svolgono in Basilica e, a seguire, accompagna a piedi tutta la processione dividendosi in parte davanti alla “Cassa argentea” che custodisce la “reliquia del Santo” ed in parte davanti al “Fercolo del Santo”, durante tutto il percorso. La partecipazione del Corteo simboleggia quella di tutta la città che si stringe attorno al Santo Protettore per rendergli omaggio in ringraziamento della Sua alta protezione.

La festa è arricchita dalla illuminazione cittadina e soprattutto dalla famosa “Luminaria”. Infatti le sere del 24 e 25 luglio di ogni anno la “Scala S.Maria del Monte” viene addobbata dai “coppi” con dentro una “lumera” d’olio. Al momento stabilito, tutti i coppi vengono accesi e la Scala diventa “illuminata” come per magia. Lo spettacolo è di un fascino indescrivibile. Quando la processione arriva in Piazza Municipio, con la Scala illuminata, mentre la gente è assiepata in ogni angolo, la città offre il massimo tributo dei festeggiamenti al Santo Patrono.

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La tradizione vuole, che San Giacomo oltre ad aver salvato la città dalle varie dominazioni, la preservi ancora oggi dai “terremoti”, tra i quali il più disastroso resta quello del 1693. In quella occasione il popolo si portò nella sua basilica che subì forti danni, ma che conserva ancora oggi completamente integra la cappella che custodiva la “Cassa argentea ed il Fercolo del Santo”. Infatti, ancora adesso, la benché minima scossa di terremoto a Caltagirone suscita nel popolo l’invocazione a “San Giacomo protettore”.

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Il Corteo storico del Senato civico, oltre alle date sopra indicate, “esce” eccezionalmente e con la sola carrozza con tiro a quattro cavalli, in occasione dell’ingresso in città di un nuovo Vescovo.

 

 

IL NUOVO CORTEO DEL SENATO CIVICO. S.P.Q.C. SENATUS POPOLUSQUE CALATAIERONENSIS.

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NEL 1989 IL DOTT. LUIGI CASTELLUCCI E IL DOTT FRANCESCO IUDICA DELL’AZIENDA AUTONOMA DI SOGGIORNO E TURISMO DI CALTAGIRONE, NELL’AMBITO DELLE VARIE ATTIVITA’ DI QUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO DELLA CITTA’, HANNO VOLUTO UNA RIVISITAZIONE DEL CORTEO STORICO DEL SENATO DI CALTAGIRONE.

 

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L’INCARICO A ME AFFIDATO HA COSI PERMESSO PRIMA UNA RICOGNIZIONE E POI L’AVVIO DI RICERCHE PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE FONTI SCRITTE, FOTOGRAFICHE ED ORALI, STUDIATE NEGLI ARCHIVI DI STATO DI PALERMO, CATANIA, ACIREALE, SIRACUSA, MESSINA E SOPRATUTTO CALTAGIRONE, OLTRE CHE NELLA LOCALE BIBLIOTECA COMUNALE “EMANUELE TARANTO ROSSO”.

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E’ EMERSA UNA NOTEVOLE MOLE DOCUMENTARIA CHE, SELEZIONATA E RACCOLTA, HA PERMESSO UNA ADEGUATA RICOSTRUZIONE FILILOGICA DI TUTTI I COMPONENTI DEL CORTEO DEL SENATO A FAR DATA DALLE PRIME NOTIZIE STORICHE DEL SECOLO XVI.

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PER RAGIONI DI PURA OPPORTUNITA’ SCENOGRAFICA AL CORTEO DEL SENATO SI E’ VOLUTO AGGIUNGERE LA FIGURA DEL CAPITANO DI GIUSTIZIA E DELLA SUA GIARDIA COMPOSTA DA DODICI ALABARDIERI.

 

 

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ESTREMAMENTE LABORIOSO E STATO IL RIUSCIRE A DARE UN SIGNIFICATO ATTUALE A STOFFE, COLORI, E PASSAMANERIE CHE OVVIAMENTE AVEVANO NOMI MOLTO DIVERSI DALLE ODIERNE STOFFE, FILATI E GUARNIZIONI.

 

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IL SUCCESSIVO PASSAGGIO HA PREVISTO IL CONFEZIONAMENTO DI BOZZETTI PER OGNI FIGURA COMPONENTE IL CORTEO DEL SENATO, REALIZZATO CON L’AUSILIO DELLA SCENOGRAFA E COSTUMISTA BEATRICE BARONE, I CARTONI IN FORMATO SETTANTA\CENTO E PER OGNI UNO DI ESSI SI E’ AVUTA CURA DI FORNIRE ANCHE LE CAMPIONATURE DELLE STOFFE, DELLE CALZATURE RICCAMENTE RICAMATE CON FILI DORATI, DEI COPRICAPI E DEI TUBOLI O TAMBURI A CAVALLO E LE GUARNIZIONI DEI CAVALLI DA PARATA.

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NEL 1995, SU INDICAZIONE DEL DOTT. FRANCESCO IUDICA, TUTTI I BOZZETTI DEI COSTUMI SONO STATI DONATI DALL’AZIENDA AUTONOMA SOGGIORNO E TURISMO DI CALTAGIRONE ALLA CITTA’ E CONSERVATI PRESSO LA BIBLIOTECA COMUNALE “EMANUELE TARANTO ROSSO”.

 

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RESTITUITO INTEGRALMENTE IL CORTEO DEL SENATO DI CALTAGIRONE ALLA PUREZZA FILOLOGICA E SEMANTICA, RIPERCORRENDO LA SIMBOLOGIA E LA RITUALITA’ CHE ANNUALMENTE CELEBRA, SI E’ TENTATO DI RENDERE LEGGIBILE , ATTUALE E GODIBILE IL CORTEO, NON COME UNO SPETTACOLO PASSIVO, MA COME EVENTO ATTIVO LE CUI FRASI NARRANTI SONO L’ORDINE, LE GERARCHIE, I COLORI, I GRADI, LE INSEGNE, E FOGGE DEI VESTITI, I NASTRI, I CORPETTI, I TAMBURI E LE ALABARDE.

 

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TESTI TRATTI DAL VOLUME DEL PROF. VITO DI CARA.

IL CAPITANO DI GIUSTIZIA E GLI ALABARDIERI.

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IL CAPITANO DI GIUSTIZIA ERA UN UFFICIALE DI NOMINA REGIA, RAPPRESENTANTE DEL SOVRANO NELLE CITTA’ DEMANIALI E TITOLARE DELLA GIURISDIZIONE PENALE.

VENIVA SCELTO SOPRATUTTO TRA MEDIOEVO E PRIMA ETA’ MODERNA TRA NOBILI CAVALIERI CON ESPERIENZA MILITARE.

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IL CAPITANO ERA ASSISTITO DA UN GIUDICE ASSESORE E UN MAESTRO NOTAIO CGE FORMAVANO LA CORTE CAPITANIALE .

PER LE SUE FUNZIONI ERA ASSISTITO DA UN CORPO DI GUARDIA FORMATO DA 8 ALABARDIERI, PORTATI A 12 NEL 1637, SCELTI E PAGATI DAL MAGISTRATO CHE DOVEVA PROVVEDERE ALLA LORO LIVREA.

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ANDREA ANNALORO PHOTO 2018

IL CAPITANO E IL SUO SEGUITO NON FACEVANO PARTE DEL CORTEO DEL SENATO.

LE OCCASIONI IN CUI VIENE DOCUMENTATA LA PARTECIPAZIONE DEL MAGISTRATO E DEI SUOI ALABARDIERI AI CORTEI SONO RELATIVE AD OCCASIONI PARTICOLARI, LEGATE A DETERMINATE CERIMONIE CHE COINVOLGEVANO LA CORONA O I SUOI PIU’ ALTI RAPPRESENTANTI.

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AS ESEMPIO CIO’ AVIENE PER IL FESTINO, PER L’INCORONAZIONE DI FILIPPO V NEL 1700, E PER QUELLO DELL’ASCESA AL TRONO DI VITTORIO AMEDEO DI SAVOIA NEL 1714.

TESTO A CURA DEL PROF. GIACOMO PACE GRAVINA

IL SENATO DELLA CIVITAS GRATISSIMA

L’ANTICA MAGNIFICENZA DI CALTAGIRONE RIDIVENTA REALTA’ QUANDO IL CORTEO DEL SENATO SI PREPARA CASD USCIRE DA PALAZZO DELL’AQUILA, DURANTE LE PRINCIPALI FESTE CITTAFDINE.

I CAVALLI SCALPITANO NERVOSI MENTRE GLI STAFFIERI SI AFFANNANO AD ALLESTIRE I TIRI DELLE TRE CARROZZE; I TROMBETTIERI SI AFFACCIANO AL BALCONE CENTRALE PER ANNUNCIARE CON I LORO STRUMENTI L’IMMINENZA DELL’APPARIZIONE; I TAMBURINI ALLACCIANO I PESANTI TAMBURI; IL CAPITANO E I SENATORI BPRENDONO POSTO INSIEME AI MAZZIERI E AGLI ALABARDIERI, MENTRE IL BANDORTORE( O GUARDAROBBA) INIZIA A SEGNARE IL PASSO CON IL SUO BASTONE.

UN LUNGO CORTEO CHE RIASSUME LA STORIA PLURISECOLARE DELLA CITTA’ EREA, CON PERSONAGGI CHE NE RIEVOCANO LE ANTICHE MAGISTRATURE, COME I SENATORI, CHE IN NUMERO DI SEI ( TRA LORO SI SCEGLIEVA IL PATRIZIO A CAPO DEL COLLEGGIO) AMMINISTRAVANO PER UN ANNO CALTAGIRONE, CURANDONE L’ENORME PATRIMONIO TERRIERO; O IL CAPITANO DI GIUSTIZIA, UFFICIALE CHE RAPPRESENTAVA LA CORONA, CON COMPETENZA ANCHE NEL CAMPO DELLA GIUSTIZIA PENALE.

LE DUE ANTICHE MAZZE D’ARGENTO RAPPRESENTANO TANGIBILMENTE LA IURISDICTIO DEI MAGISTRATI, IL LORO POTERE PUBBLICISTICO, LE ALABARDE CI RAMMENTANO LA PODESTA’ INSIEME MILITARE E GIURISDIZIONALE DEL CAPITANO.

SEGNI E SIMBOLI CHE SEGNASNO QUELLO CHE NON E’ SOLO UN CORTEO SCENOGRAFICO, MA CHE COSTITUISCE UN ANTICA E ORGOGLIOSA AUTO-RAPPRESENTAZIONE DI QUEL CETO DIRIGENTE CHE, TRA MEDIOEVO ED ETA’ MODERNA, HA AMMINISTRATO CON CONSAPEVOLEZZA UNA DELLE CITTA’ PIU’ IMPORTANTI DEL REGNO DI SICILIA, CHE ONORAVA IL SUO TITOLO DI CIVITAS GRATISSIMA, GRADITISSIMA AI SOVRANI PER LA SUA GENEROSITA’ E LA FEDELTA’ ALLA CORONA.

ANCORA OGGI, PUR CON TUTTI I MUTAMENTI INTERVENUTI NEL CORSO DEI SECOLI, IL SENATO CALATINO HA MANTENUTO LE PROPRIE AUTENTICHE CARATTERISTICHE: E’ TUTT’ORA POSSIBILE AMMINISTRARE LE ANTICHE LIVREE, LE MAZZE, I TRONI E L’AMPIO DOSSELLO SETTECENTESCO DI VELLUTO ROSSO, CON LE ARMI DEL SOVRANO E DELLA CITTA’, IN UNA SALA DEDICATA AL SENATO ALL’INTERNO DEL MUSEO CIVICO DEL CARCERE BORBONICO.

IL CORTEO SI CONNOTA SEMPRE COME UNO DEI PROTAGONISTI DELLE PROCESSIONI, SOPRATUTTO DURANTE LA FESTA DEDICATA AL PROTETTORE DI CALTAGIRONE, L’APOSTOLO SAN GIACOMO, CON LA PARTECIPAZIONE DELLE AUTORITA’ CITTADINE CHE CONTINUANO UNA PLURISECOLARE TRADIZIONE, CONFERMANDO CHE LA FORZA COMUNICATIVA DI UN ANTICO SIMBOLO E’ ANCORA VIVA.

TESTO A CURA DEL PROF. GIACOMO PACE GRAVINA.

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