Giorgio Arcoleo

(1850-1914)

Giorgio Arcoleo, nacque a Caltagirone il 15 Agosto 1850 da Gaetano Arcoleo e Benedetta Alessi. Studiò nella sua città fino al liceo, dimostrando fin da bambino acutezza d’ingegno e tendenza critica ben delineata.
Lasciò quindi Caltagirone trasferendosi a Napoli per compiere gli studi universitari. Lì fece parte della gloriosa scuola di Francesco De Sanctis e pubblicò in questa epoca uno studio notissimo sulla Maschera di Pulcinella (Un filosofo in maschera – in Nuova Antologia 1872) in cui già si vede la passione per l’indagine letteraria, passione che non lo abbandonò mai più.
Ma il suo spirito era anche attratto dagli studi giuridici e tra essi preferì quelli di Diritto Costituzionale in quel periodo travagliato da profondi dissensi fra gli studiosi. Infatti vigevano due scuole: la “giuridica” e la “politica”, secondo le prospettive che si desiderava dare ai problemi che si presentavano. Egli preferì fare opera di fusione intelligente, sostenendo anche con l’esempio l’utilità di integrare con l’indagine storico-politica l’arido schematismo delle forme giuridiche.
Per tali studi, iniziati nel 1875, conseguì la cattedra universitaria in giovane età. L’Università di Pavia fu la sua prima sede, poi quelle di Palermo e Napoli.
Preferì Napoli dove restò acclamato maestro fino alla sua morte, avvenuta il 7 Luglio 1914.
Eletto deputato a Catania nel luglio del 1885, rimase alla Camera fino al 1900 e fu più volte Sottosegretario di Stato. Esercitò con finezza di ingegno anche l’avvocatura.
Nel 1902 fu nominato Senatore.
Intorno al 1900 perdette la vista, ma non per questo si esaurì la sua attività molteplice, che continuò a svolgere con immutato vigore. Al Senato rimase memoranda la parte da lui presa nella discussione sulla riforma della Camera alta (1911).
Di lui ci restano molti pregevoli studi letterari, politici e giuridici che testimoniano ancora del suo ingegno e della vivezza del suo spirito.